Augusteo, straordinario successo per “La rottamazione di un italiano perbene” di Carlo Buccirosso
- Francesca Iervolino
- 23 ott 2021
- Tempo di lettura: 3 min

Con la commedia “La rottamazione di un italiano perbene”, Carlo Buccirosso torna, tra applausi e consensi, a solcare il palcoscenico dell’Augusteo incassando uno straordinario e meritato successo. Ironico, sagace, scomodo: il contribuente di Buccirosso diverte e fa riflettere al contempo, in un crescendo di avvenimenti senza sovrastrutture narrative: è la realtà che si incanala in accadimenti che fanno del grottesco il proprio punto di forza. Tornare in un teatro pieno di spettatori, per chi il teatro lo ama e lo vive, è come tornare alla vita, quella vita che da due anni a questa parte è radicalmente cambiata in ogni aspetto, anche nel più semplice e scontato. Ad accogliere lo spettatore una sala gremita, il vociare allegro nel foyer, il rosso sfavillante che solo le poltrone di un teatro storico possono avere: piccoli ma importanti ingredienti che riaccendono la speranza ad un ritorno alla normalità che, ci auguriamo, sia costante e non più apparente o temporaneo.
Lo spettacolo
“Alberto Pisapìa, ristoratore, è il proprietario di un ristorante sull’orlo del fallimento. Sposato con Valeria Vitiello, donna sanguigna dal carattere combattivo, è padre di due figli, Viola e Matteo: la prima anarchica e irascibile, l’altro riflessivo e pacato. Alberto vive da quattro anni una situazione di grande disagio psichico, che negli ultimi tempi ha assunto la conformazione di un vero e proprio esaurimento nervoso a causa della crisi economica e di una serie di investimenti avventati consigliati dal fratello Ernesto. Alberto combatte una disperata battaglia contro gli attacchi di Equitalia, che con inesorabile precisione lo colpisce nella quiete della propria abitazione, ormai ipotecata, con cartelle esattoriali di tutti i tipi, e contro la malvagità di sua suocera Clementina, spietato funzionario dell’Agenzia delle Entrate. Ben poco può l’amore di sua moglie Valeria e dei suoi figli, tesi a recuperare la lucidità di Alberto attraverso l’illusoria rappresentazione di una realtà ben diversa.”

La pièce teatrale di Carlo Buccirosso, “La rottamazione di un italiano perbene” (in scena fino al 31 ottobre 2021), è una delle commedie più divertenti che l’attore napoletano vanta nel proprio repertorio e la sua impronta trascinante, la comicità naturale e innata che gli è propria e quel modo particolare di recitare che appartiene soltanto a lui, hanno fatto del suo spettacolo un successo straordinario. La vicenda di Alberto è una storia comune, attuale e scomoda: le opinioni che il nostro protagonista manifesta senza alcun filtro nei confronti dello Stato sono, in fondo, anche le nostre, tant’è che lo spettatore entra immediatamente in empatia col personaggio di Alberto. Chi di noi, almeno una volta nella vita e in contesti diversificati, non si è sentito abbandonato da un apparato statale assente e per il quale rappresentiamo solo numeri, tasse da pagare e contributi da versare?
“Che sia più nobile scendere a compromessi con lo Stato o impugnare le armi contro di esso?”
Pochi ed essenziali i personaggi, ognuno con una caratura che ne esalta l’essenza e le diverse peculiarità: Viola, la figlia di Alberto interpretata da Elvira Zingone, è una giovane sanguigna, verace, combattiva, opposto di suo fratello Matteo (interpretato da Giordano Bassetti), un ragazzo pacato, dal carattere bonario e conciliante; e poi ancora la moglie di Alberto, Valeria (interpetrata da Donatella De Felice), moglie e madre combattiva e dal carattere forte e deciso, la cognata di Alberto (interpretata da Fiorella Zullo), “la signora Bonomelli” che ha un’unica soluzione per ciascun problema: la camomilla; la terribile suocera dal cappello piumato interpretata da Tilde De Spirito, è l’uccellaccio-funzionario dell’agenzia delle entrate che rappresenta per Alberto la sua nemesi, simbolo di uno stato indifferente ed alieno alle difficoltà del contribuente. Ed infine l’Avvocato, l’azzeccagarbugli per eccellenza e cognato di Alberto interpretato da Peppe Miale e il “piccolo” Postino, ambasciatore che porta pena interpretato da Davide Marotta.

Un curioso amalgama, insomma, di personaggi estremamente credibili benchè estremi, in costante scontro tra di essi, costruiti e caratterizzati in maniera decisa. Con l’innata maestria che lo contraddistingue, Buccirosso riesce a mettere in scena una denuncia corale irriverente e paradossale, affrontando con grande professionalità e verve ironica un tema scottante e attuale. “La rottamazione di un italiano perbene” offre, dunque, molteplici spunti di riflessione: è una commedia nella tragedia, una trasposizione dal retrogusto amaro, seppur ironica e arguta, della dicotomia Stato-Cittadino, eternamente in lotta.
“Rottamare o non rottamare? Questo è il dilemma.”
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