Classici da (Ri)scoprire
- Francesca Iervolino
- 22 mar 2021
- Tempo di lettura: 4 min

"Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli." (Italo Calvino)
Ci sono libri dimenticati, se non del tutto, almeno in parte: mi piace chiamarli "libri cadetti" perchè precedono o anticipano i grandi capolavori di chi li ha scritti.
In questo breve articolo vi propongo sei classici da riscoprire, libri spesso e ingiustamente accantonati in favore di nomi più (meritatamente) "blasonati": piccoli tesori, insomma, degni di essere riscoperti ed amati dai lettori moderni.
1) "Malombra", Antonio Fogazzaro
"La protagonista indiscussa di questo grande romanzo d'amore e follia è la giovane, oscuramente affascinante, Marina Crusnelli di Malombra, ospitata dallo zio, il conte Cesare d'Ormengo, in una magnifica villa sul Lago di Como. Venuta in possesso di un autografo dell'antenata Cecilia, apparentemente portata alla morte dal marito, padre dell'attuale conte, si convince di esserne la reincarnazione e di avere l'obbligo di vendicarne l'assassinio. Quando alla villa giunge lo sconosciuto scrittore Corrado Silla, orfano di una cara amica del conte Cesare, i due giovani vengono subito travolti da un amore tormentato ma assoluto. Un amore destinato tuttavia, a causa della crescente pazzia di Marina, a essere trascinato verso un gorgo inevitabile".
2) "Una vita", Guy De Maupassant
"Una vita" (1883) è il primo romanzo del giovane Maupassant, incoraggiato e guidato da Flaubert (ed è proprio un omaggio al maestro la frase che conclude il libro: "La vita, vedete, non è mai così buona e così cattiva come si crede"). La protagonista è un "cuore semplice", con una inesauribile capacità di amore e di sacrificio, una dolce e tormentata eroina della passività innocente. La modernità di Maupassant sta anche nella mano sicura con cui disegna la progressiva latitanza della figura paterna e i dettagli di un ambiente matriarcale chiuso in se stesso, ossessivo e spettrale."
3) "Controcorrente", Joris-Karl Huysmans
"Pubblicato in Francia nel 1884, "Controcorrente" (noto anche come "A ritroso") ha segnato in profondità l'immaginario culturale europeo, influenzando la visione dell'arte e della vita, tra gli altri, di Oscar Wilde, Gabriele D'Annunzio e Marcel Proust. Considerato il manifesto, o meglio, la bibbia del decadentismo, il romanzo segue le vicende del protagonista, Jean Floressas des Esseintes, impegnato a sconfiggere la Natura attraverso l'Artificio. La figura di des Esseintes, a sua volta modellata su quella reale del conte Robert de Montesquiou, divenne il prototipo di tutti gli esteti e i dandy di fine secolo. Romanzo atipico, con un solo personaggio, privo di dialogo e delle tradizionali soluzioni narrative, "Controcorrente" si dispiega in un universo di eccentricità, stravaganze, follie, inquietudini, deliri, descritto con un linguaggio prezioso, sfolgorante di inusuali metafore; una scrittura nella quale ogni singola parola, scelta con l'accuratezza e l'amore per la rarità tipici del collezionista, scintilla e luccica, in una perfetta corrispondenza tra lingua e personaggio. Con uno scritto di Guy de Maupassant e uno scritto di Jules Barbey d'Aurevilly."
4) "Thèrèse Raquin", Emile Zola
"Pubblicato nel 1867, "Thérèse Raquin" narra la vicenda di Thérèse, giovane bella e avida di vita, sposata con il cugino Camille, malaticcio e debole di carattere. La donna si lascia sedurre da Laurent, amico di famiglia dal temperamento rozzo e sanguigno. Trascinati in un vortice di passione sempre più fosca, i due amanti giungono a uccidere Camille simulando un incidente. Ma non troveranno pace neppure dopo essersi sposati e, tormentati tanto dal fantasma di Camille quanto dagli occhi severi della madre di lui, muta e paralizzata ma dall'intelligenza intatta, finiranno per suicidarsi. Definito da Oscar Wilde "il capolavoro dell'orrido", in realtà questo romanzo è quasi un manifesto del naturalismo francese: costruito dall'autore come lo studio di un caso fisiologico e psicologico, analisi delle passioni di un temperamento nervoso e di uno collerico, "Thérèse Raquin" resta scolpito nella mente del lettore per la sua audacia descrittiva, le sue atmosfere morbose e la precisione assoluta del congegno narrativo."
5) "Eugeniè Grandet", Honorè De Balzac
"Considerato da molti il capolavoro di Balzac, "Eugénie Grandet" presenta due figure tra le più straordinarie della letteratura francese: Félix Grandet, commerciante ricchissimo, prigioniero della propria smisurata avarizia, e la figlia Eugénie, d'animo nobile e sensibile, prigioniera di un sogno d'amore. Due ritratti indimenticabili, tratteggiati con vigore e grande maestria psicologica, che si fronteggiano in un dramma di "ordinaria famiglia". Nulla può distrarli dal perseguimento del proprio credo, dalla fatale attuazione del proprio destino: nella scena memorabile della morte del vecchio Grandet, l'ultimo "gesto spaventoso" è quello per afferrare il crocifisso dorato che il parroco gli porge, "e quest'ultimo sforzo gli costò la vita".
6) "La Brughiera", Thomas Hardy
"Aspra e brulla, sferzata dai venti, la brughiera di Egdon incombe come un’ombra minacciosa sui protagonisti del romanzo, ambientato, come tutte le opere della maturità di Hardy, in un mitico Wessex senza tempo e senza storia: misteriosa presenza, simbolo del destino cieco che governa il mondo, e immutabile orizzonte naturale entro cui si dispiegano le volubili passioni degli uomini. A innescare il dramma è il ritorno nella terra d’origine di Clym Yeobright, il “nativo” evocato dal titolo inglese (The return of the native, 1878), un figlio della brughiera che dopo un lungo soggiorno a Parigi come mercante di preziosi decide di riscoprire le proprie radici e seguire la sua vocazione più autentica. Per l’affascinante e inquieta Eustacia Vye, ambiziosa sognatrice che trascorre i suoi giorni immaginando impossibili evasioni, l’incontro e poi il matrimonio con Clym sembrano essere l’occasione tanto attesa per sottrarsi all’angusta vita di provincia. Ma nulla unisce i due amanti, e molte cose li dividono: dopo averne fatto lo strumento dei suoi imperscrutabili disegni, il fato si vendicherà della bella Eustacia e la storia d’amore volgerà inesorabilmente in tragedia."
Photo Credits: Francesca Iervolino
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