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Massimo Osanna presenta a Palazzo Venezia "Il mondo nascosto di Pompei"



Domani 12 maggio alle ore 18:00, nell'incantevole scenario di Palazzo Venezia (Via dei Tribunali), ci sarà la presentazione (organizzata dalla Libreria Ubik di Via Benedetto Croce) de "Il mondo nascosto di Pompei", il nuovo libro di Massimo Osanna, Direttore generale dei Musei Italiani, scritto a quattro mani con Luana Toniolo, nuovo Direttore della Direzione Regionale dei Musei Sardegna.


"È il 2017 quando la Procura di Torre Annunziata contatta il Parco Archeologico di Pompei. La proposta è chiara: intraprendere indagini congiunte per stabilire le responsabilità dei tombaroli e degli «scavatori» non autorizzati che stanno saccheggiando – ultimi di una lunga serie di clandestini – il territorio vesuviano. Nasce da qui l’avventura di ricerca raccontata in questo libro: si ricomincia a scavare a Civita Giuliana, là dove, si sapeva da indagini di inizio secolo, era il complesso di un’antica villa. Seguendo gli interventi dei clandestini in un’area oggi densamente abitata, il team del Parco guidato dall’allora direttore Massimo Osanna avvia una campagna di scavi destinata a restituire, tra momenti di delusione per i reperti distrutti o trafugati dai tombaroli, scoperte sensazionali: nuove vittime di cui si riesce a realizzare i calchi in gesso (dopo trent’anni dagli ultimi), una stalla con tre cavalli (il primo calco equino mai realizzato a Pompei), una sepoltura successiva all’eruzione del 79 d.C. Poi, in un ambiente limitrofo, un reperto eccezionale e unico nel suo genere: un pilentum, un fastoso carro da cerimonia finemente decorato, di cui si aveva traccia solo nelle fonti scritte. Praticamente intatto, solo sfiorato dai tunnel dei clandestini, conserva ancora i meravigliosi medaglioni a tema erotico".


Attraverso un’accurata ricostruzione del territorio oltre le mura di Pompei e delle ville che punteggiavano la campagna, Massimo Osanna e Luana Toniolo ci accompagnano «dentro il cantiere» di Civita Giuliana, nell’operatività della moderna archeologia, restituendoci l’emozione della scoperta e la passione del loro lavoro. Fino all’ultimo ritrovamento: una stanza abitata da una famiglia di schiavi che, a distanza di duemila anni dalla tragica eruzione, ci restituisce la vita quotidiana delle classi subalterne, quelle che meno – fino a oggi – avevano lasciato traccia di sé. Un viaggio della conoscenza che diventa anche un monito: il nostro patrimonio archeologico e museale è un tesoro da difendere, da rilanciare, da valorizzare ogni giorno. E la villa al centro di questo libro, scrive Osanna, può oggi trasformarsi «da luogo di razzia, di distruzione dissennata, in un sito emblematico di tutela dinamica. Un simbolo della lotta dello Stato contro la piaga dello scavo clandestino e del commercio di manufatti archeologici e opere d’arte»

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