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World Art Dubai 2021: tra creatività (s)mascherata e riconnessione globale

Aggiornamento: 17 mag 2021



Dal 7 al 10 aprile Dubai ha accolto la settima edizione di #WorldArt Dubai, la più grande esposizione d'Arte annuale della regione MENA.

L'area espositiva è stata allestita all'interno del World Trade Centre in DIFC, per garantire ai visitatori il più sicuro e distanziato protocollo a tutela della salute, e nel rispetto di tutte le misure anti-COVID imposte dal Governo emiratino.

Duemila opere e l'estro di artisti provenienti da 27 Paesi, hanno puntato a riconnettere critica, appassionati, compratori e Mondo, esibendo talento e genio per la prima volta dal vivo dopo la pandemia.


Robo-Art, WAD 2021

I curatori hanno pensato di dare spazio, attraverso panel virtuali, a quanti impossibilitati a viaggiare per condividere la propria arte. Il risultato è stato visivamente e fisicamente inclusivo, grazie al supporto delle sofisticate tecnologie VR.

Non sono mancati spazi dedicati alla Robo-Art, l'arte robotica intesa come opera di traduzione dell'intelligenza artificiale da una fotografia al dipinto, e un vero e proprio teatro dedicato all'arte digitale: il TODA (Theatre of Digital Arts) che ha fuso il percorso esperienziale degli artisti con musica dal vivo.


Il concetto di Diversità & Inclusione si è fatto spazio tra gli espositori, grazie al contributo di uno degli sponsor dell'evento, l'agenzia Inclusive Events che si è occupata di rendere accessibile il World Art Dubai ai diversamente abili con l'iniziativa "Artabilities". Ho avuto la possibilità di scambiare opinioni con Saira Sayed, Business Development Director for Partnerships di Inclusive, la quale mi ha guidata alla scoperta di un mondo tanto magico quanto realistico, visto con gli occhi di chi ogni giorno si rapporta alla diversità intesa come ostacolo da superare.

"Kids" - Rashid Center, WAD 2021

La mission di questo gruppo di talentuosi ragazzi è nella creazione di un ponte: quello della comunicazione tra tutto quello che la società ancora pone come barriera tra le sedie a rotelle, e il raggiungimento di un sogno.

Lo hanno condiviso orgogliosamente con l'hashtag #iminclusive con un pubblico di oltre 10.000 spettatori, in attesa che i governi locali e su scala globale si attrezzino in modo da rendere una consuetudine, la possibilità di accesso libero in grande e piccole realtà. Arte come mezzo, arte come connessione e futuro, come ci insegnano i bambini del Rashid Center in questo dipinto acrilico su tela "Kids".


Impossibile menzionare tutte le opere, possibile apprezzarne ogni singola interpretazione e custodirla come un assaggio di rinnovata libertà. Posso condividere con forza la spinta vitale ed emotiva che tornare all'Arte contemporanea dal vivo mi ha dato: un po' della vecchia normalità, con l'aggiunta di qualche pennellata in più a rendere il futuro colorato.



Cinzia Nitti © Riproduzione riservata





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