MAV Ercolano, prorogata la mosta "Il formidabil Monte. Il Vesuvio nelle foto dell'Archivio Alinari"
- The Good Reader

- 14 feb 2022
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La mostra "Il formidabil Monte. Il Vesuvio nelle foto dell'Archivio Alinari" è stata prorogata fino a Pasqua 2022.
Una mostra prodotta da Fondazione Cives-Mav, in collaborazione con Fondazione Alinari per la fotografia e la web-rivista Foglieviaggi, nell’ambito del “Progetto per un sistema regionale integrato di offerta culturale e naturalistica”, finanziato dalla Regione Campania. La mostra si compone di 58 fotografie di straordinario valore storico-artistico che raccontano il Formidabil monte, il territorio vesuviano e napoletano nel periodo dalla seconda metà dell’800 alla prima metà del 900, fino all’eruzione del 1944. Chiudono il percorso due foto più recenti: una foto Alinari del 1997 che riproduce il cratere del Vesuvio; una foto del 2016 del fotografo Massimo Sestini che, con i suoi servizi realizzati nel 2016 dagli elicotteri della polizia di Stato, ha creato un nuovo modo di raccontare i maestosi orizzonti italiani. La mostra è divisa in due sezioni: Il Vesuvio tra fotografia del Grand Tour e sperimentazione e Eruzioni. Il sonno e i risvegli, una terribile bellezza.
La mostra coglie alcune tappe dell’evoluzione della tecnica fotografica, come il raro negativo su carta di de Beaucorps, di cui viene presentato il positivo, la colorazione manuale delle diapositive in lastra di vetro di Giorgio Roster e il procedimento fotomeccanico delle vedute degli scavi di Pompei. O ancora le suggestive immagini tratte da un prezioso album di James Graham dedicato alla sorella.

Nella sezione Eruzioni, vengono documentati quattro momenti dei due ultimi secoli di vita del vulcano. Il 1872, quando San Sebastiano e Massa di Somma furono parzialmente distrutte dalla lava; il risveglio del 1895, quando le colate laviche, continuate fino al 1899, diedero origine a una collina che fu intitolata a Umberto di Savoia; l’eruzione del 1906, la più distruttiva del ventesimo secolo, che invase Boscotrecase, San Giuseppe, Ottaviano e fece oltre duecento morti.




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