Anatomia di un'Amicizia - capitolo III
- Cinzia Nitti

- 21 ott 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 22 ott 2021
“Nel momento esatto in cui decidi di prenderti cura di te stesso, realizzi che hai un grande montagna da scalare. Ci vogliono volontà, pensiero positivo e grande dedizione per liberarsi delle cattive abitudini. Una parte di te proverà addirittura repulsione per i cambiamenti che verranno, è la stessa che, troppo abituata a crogiolarsi nei vecchi agi, non ti stimolerà a sradicare la routine sbagliata e non farà altro che metterti in discussione. È una bella lotta, ma se l’hai scelta, significa che sei determinato a perseguire la strada verso la cura di Te.” - Bernard Berkowitz

La relazione più lunga che avrai nella storia della tua vita è quello con Te. Non è semplice, ma la connessione che s'instaura con la parte più intima e vera del proprio essere, ne determina il rapporto di Amicizia più onesto che si possa chiedere non agli altri, ma a noi stessi.
Sta a noi, dunque, lavorare e coltivare la forza e la profondità della connessione che abbiamo con la vocina interiore che ci suggerisce ogni giorno come agire nelle più disparate circostanze.
Spesso ci aggrappiamo a pensieri e azioni "comode", anche se ciò implica perpetuare cicli di autocommiserazione, o peggio, autosabotaggio. Altre volte invece, persino ammettere di aver commesso un errore di valutazione nei nostri stessi confronti, diventa un boccone indigesto. Alzi la mano chi ha fatto a botte con il proprio ego, pur di respingere l'affermazione di uno sbaglio! Ecco, questa è una delle fonti primarie di mancata amicizia con noi stessi.
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Mi definisco una giovane donna "in costruzione". Sì, perché è quello che apprendo, accolgo, accetto di me ogni singolo giorno da anni, che mi porta a non etichettarmi e inserirmi in uno scomparto sociale che mi attribuisca caratteristiche che non ho. E questi sono i pochi, ma rilevanti insegnamenti che ho tratto dal viaggio sull'Amicizia con Me.
Tu, vali (e devi dirtelo a gran voce)
La maggior parte di noi identifica un fallimento "x" con l'essere persone fallimentari nella vita, destinate a combinare nulla di buono o di funzionalmente positivo alla nostra realizzazione. Perché accade? Perché i pensieri, le opinioni, le convinzioni e le aspettative che usiamo come parametri per misurare il nostro successo e il nostro valore, sono al di fuori del nostro controllo, o basati sul "modello altrui". Essi fluttuano costantemente e cambiano spesso facendoci sentire dei totali falliti perché non abbiamo mai coltivato pienamente l'aspetto valutativo di autostima. Spesso cerchiamo in stimoli esterni la definizione dei nostri gusti in fatto di moda, idee, obiettivi di vita, formazione accademica, perché non abbiamo dedicato abbastanza tempo a sviluppare un forte senso del Sé. Più ti comprendi intimamente, più sarà facile piacerti e rispettarti per quello che sei, piuttosto che per quello che pensi di essere secondo gli standard sociali, le tendenze e le circostanze imposte dall'esterno. Dimostrati determinazione.
Impara ad accogliere la Solitudine (a volte fa paura, ma è la Cura)
Trascorri più tempo possibile con te stesso, non temere il silenzio e la solitudine. Chiediti quali sono le tue motivazioni, i fattori propulsori che ti rendono la persona determinata che sei, cosa ti piace e cosa no, quali le tue debolezze e quale la tua più grande forza. Bilanciale e trova nel giusto mezzo, il modo per relazionarti a te e agli altri senza metri di paragone. Per sviluppare un buon livello di consapevolezza e comprensione di Sè, hai bisogno di tempo da solo, lontano dalle distrazioni e dai drammi del mondo. Imparare a valorizzare i poteri ristoratori della Solitudine è essenziale per sviluppare un forte legame, di cui ci renderemo conto aver bisogno in età più adulta. Se non riesci a stare da solo e a goderti la tua compagnia, difficilmente sarai in grado di essere il tuo migliore amico.
Impara a confortarti e supportarti (accettati e non punirti)
Un vero e proprio migliore amico è di conforto e supporto nei momenti di bisogno e di angoscia, perchè spesso (o anche no) sa esattamente cosa dire o fare per alleviarci le pene. Sì, mi direte: ecco perchè esistono i migliori amici! Ma se ci provassimo da soli? Imparare ad affrontare il nostro dolore, invece di fuggire da esso o cercare risposte e palliativi nelle parole altrui, è uno dei modi più essenziali (e più difficili) per sviluppare l'amore per se stessi. Quando ascoltiamo i nostri bisogni emotivi, e ci apriamo alla vulnerabilità di provare vergogna, rabbia e dolore, o anche gioia e orgoglio, possiamo poi "attivare" le misure appropriate per trasformare ciò che ci lede, in fonte di reazione e crescita positiva - e ciò che ci inorgoglisce, in miglioramento verso nuovi e più alti obiettivi. A quel punto sì che saremo fieri di aver conosciuto un altro aspetto di Noi, senza aver delegato responsabilità a chi non potrà mai, oggettivamente, provare ciò che abbiamo provato in quel preciso momento della nostra vita.
Ascolta i tuoi bisogni (e divertiti con te!)
Molti di noi associano il divertimento all'inevitabile interazione con gli altri. La relazione interpersonale e lo scambio con gli amici è irrinunciabile e parte del "sentirsi completi". E' lecito, condivisibile e assolutamente umano. Ma ... andare al cinema da soli, frequentare gruppi di interesse, prenotare un tavolo al ristorante e godere della nostra compagnia non è da sfigati (come la società detta e classifica erroneamente). Scrollarsi il giudizio e l'imposizione terza secondo cui
persona sola = persona socialmente escludibile, triste, asociale e/o problematica
è una verità non congrua alla visione di chi sa godere e trarre divertimento dal tempo trascorso son Sè.
Regalati (almeno) un atto di gentilezza al giorno
Un bagno caldo, un'ora di relax sotto il sole, un delizioso cappuccino e un libro, una chilometrica passeggiata senza meta. La musica "a tema" in base allo stato d'animo. Sono le mie preferite, ma la lista di atti di gentilezza che possiamo dedicarci ogni giorno sarebbe infinita. Sembra banale, non lo è affatto. Abbiamo solo bisogno di trovare il tempo per renderla una sana abitudine, per poterci ringraziare a fine giornata.
"Posso essere solo, ma non sono mai solo. Sono sempre con il mio migliore amico, e quello sono Io." - Debasish Mridha
Cinzia Nitti © Riproduzione riservata




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