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Rajaa Alsanea e le sue "Ragazze di Riad"


“Possibile che gli uomini sentano minacciata la propria autorità quando cominciano a rendersi conto che la donna sta sviluppando delle capacità reali in un determinato campo? Temono forse qualsiasi mossa che possa portare a una certa indipendenza delle mogli? Ritengono forse l’indipendenza e la realizzazione della donna un oltraggio nei confronti dell’autorità che Dio ha affidato agli uomini?”

Rajaa Alsanea



Attraverso un fitto scambio di e-mail, un narratore senza nome racconta le avventure di quattro amiche alle prese con le sfide della vita adulta nella società privilegiata di Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita. Mentre la combriccola condivide consigli di moda tra un sacrilego sorso di champagne e il sogno del vero amore, ciascuna svela alle altre la sua personalissima storia: Gamrah si è trasferita negli Stati Uniti con un marito preso per matrimonio combinato dalle rispettive famiglie. Sola e confinata in un appartamento di Chicago, si chiede costantemente se abbia fatto la scelta giusta assecondando il volere di sua madre. La sua migliore amica, la romantica Sadeem, è “sistemata” con Waleed, il bel funzionario pubblico appartenente a una nota famiglia locale. Ma la pepata relazione tra i due potrebbe portare dei risvolti controproducenti. E poi c’è Michelle, l’unica nata da coppia mista del gruppo (padre saudita, madre americana) che sembra aver trovato l’amore della sua vita, l’unico in grado di comprendere i suoi valori e visioni occidentali, ma che proviene da famiglia saudita conservatrice e tutt’altro che tollerante. E infine Lamees, la ribelle e testarda studentessa di medicina, attratta dal fratello di un suo carissimo collega e amico sciita, che presto farà i conti con la messa in discussione di una bella, genuina amicizia, e persino della sua stessa libertà.

Pagina dopo pagina, quello che Gamrah, Sadeem, Michelle e Lamees impareranno, sarà che innamorarsi può sembrare la cosa più semplice e naturale del mondo, ma a Riad risulterà una sfida più che un intento duraturo e progettuale. Per quanto sofisticate, le protagoniste - come tutte le donne saudite - devono confrontarsi con atteggiamenti contrastanti e radicati in fatto di sessualità, pregiudizi religiosi e di classe. Pressioni sociali a tutto tondo che possono condannare anche le donne e i consorti più promettenti.

La saggezza e la descrizione accurata del mondo femminile raccontati dall’autrice sembrano surreali, eppure sfacciatamente acclarate.


Rajaa Alsanea cattura verità e complicazioni sociali, private, personali e tuttavia universali, espresse attraverso le storie delle sue quattro protagoniste. Forti, socialmente avvantaggiate, ma nate nella capitale-fulcro di imposizioni considerate “fuori tempo” dalle millennial (e non solo) che la vivono. Diventeranno fonte di condivisione, supporto e saggezza reciproca – non senza una spiccata vena sarcastica a fare da fil rouge – determinate a perseguire il sogno della realizzazione personale, emotiva e amorosa libera dalle etichette. In una società in cui nulla sembra andare esattamente come pianificato, le ragazze di Riyadh lottano intelligentemente per mantenere la loro integrità, imparando a trovare la felicità alle loro condizioni.


Mi permetto di dissentire dall'accattivante commento in copertina: questa lettura è tutto meno che il "Sex and the City" d'Arabia. Si tratta di un romanzo intenso, sfacciatamente delicato e provocatorio insieme, che risulta mai banale o pregno di cliché come ci aspetterebbe in prima analisi. Grazie a “Le ragazze di Riad”, Rajaa ha dato voce contemporanea a innumerevoli donne musulmane nel mondo.



Cinzia Nitti © Riproduzione riservata

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