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"Canzone di pomeriggio", la passione amorosa in Baudelaire

Per il consueto appuntamento settimanale con la rubrica "Respiri Poetici", The Good Reader vi porta oggi alla scoperta della lirica "Canzone di Pomeriggio" (Chanson d'après-midì), del celeberrimo poeta francese Charles Baudelaire. La lirica, inclusa nella raccolta "I fiori del male", è una chanson distesa e vivace: l'après-midì (il pomeriggio) indica un momento del giorno in cui si è particolarmente disposti a lasciarsi andare a pensieri e piaceri frivoli e poco impegnativi. Pervade tutta la poesia, infatti, un tono amoroso e scherzoso, carico di sensualità; la protagonista della chanson dalle pose languide è tuttora sconosciuta, benchè sia stata spesso associata a Jeanne, a cui Baudelaire ha dedicato numerose poesie.


Charles Pierre Baudelaire è stato un poeta, scrittore, critico letterario, critico d'arte, giornalista, filosofo e traduttore francese. È considerato, all'unanimità, uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del simbolismo, nonché anticipatore del decadentismo. I fiori del male, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.






"Canzone di Pomeriggio"


No, non hai l'aria di un angelo!

Che strana! Che crudeli sopracciglia!

E che occhi seducenti!

Sei una strega!


Ma io t'adoro, mia frivola,

mia terribile passione!

T'adoro devotamente

come un prete un idolo!


Deserti e foreste

profumano le tue ruvide trecce,

e la tua testa si atteggia

all'enigma ed al segreto.


Il profumo vaga sulla tua carne

come intorno a un incensiere,

e tu m'affascini come la sera,

ninfa calda e tenebrosa!


I filtri più forti non valgono

quel tuo abbandonarti,

e tu consoci la carezza

che fa resuscitare i morti!


Le tue anche sono innamorate

del tuo dorso e dei tuoi seni

e tu mandi in estasi i cuscini

con le tue languide pose!


Per placare una rabbia

misteriosa, a volte

ti dai da fare, fai la brava,

mi dai i baci, mi mordi,


mi strazi, mia bruna,

con un riso beffardo

e poi usi sul mio cuore

quel tuo sguardo di luna.


Ed io? Ma io metto tutta la mia gioia,

il mio genio, il mio destino e la mia anima

sotto le tue scarpe di raso,

sotto i tuoi piedi di seta affascinanti,


perchè tu mi guarisci,

tu, mia luce e mio colore,

tu, esplosione di calore

in questa mia nera Siberia!






"Baudelaire, i fiori del male e tutte le poesie", Newton Compton Editori (a cura di Massimo Colasanti, traduzione di Claudio Rendina)




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