"Canzone di pomeriggio", la passione amorosa in Baudelaire
- The Good Reader
- 18 mag 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Per il consueto appuntamento settimanale con la rubrica "Respiri Poetici", The Good Reader vi porta oggi alla scoperta della lirica "Canzone di Pomeriggio" (Chanson d'après-midì), del celeberrimo poeta francese Charles Baudelaire. La lirica, inclusa nella raccolta "I fiori del male", è una chanson distesa e vivace: l'après-midì (il pomeriggio) indica un momento del giorno in cui si è particolarmente disposti a lasciarsi andare a pensieri e piaceri frivoli e poco impegnativi. Pervade tutta la poesia, infatti, un tono amoroso e scherzoso, carico di sensualità; la protagonista della chanson dalle pose languide è tuttora sconosciuta, benchè sia stata spesso associata a Jeanne, a cui Baudelaire ha dedicato numerose poesie.
Charles Pierre Baudelaire è stato un poeta, scrittore, critico letterario, critico d'arte, giornalista, filosofo e traduttore francese. È considerato, all'unanimità, uno dei più importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del simbolismo, nonché anticipatore del decadentismo. I fiori del male, la sua opera maggiore, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.

"Canzone di Pomeriggio"
No, non hai l'aria di un angelo!
Che strana! Che crudeli sopracciglia!
E che occhi seducenti!
Sei una strega!
Ma io t'adoro, mia frivola,
mia terribile passione!
T'adoro devotamente
come un prete un idolo!
Deserti e foreste
profumano le tue ruvide trecce,
e la tua testa si atteggia
all'enigma ed al segreto.
Il profumo vaga sulla tua carne
come intorno a un incensiere,
e tu m'affascini come la sera,
ninfa calda e tenebrosa!
I filtri più forti non valgono
quel tuo abbandonarti,
e tu consoci la carezza
che fa resuscitare i morti!
Le tue anche sono innamorate
del tuo dorso e dei tuoi seni
e tu mandi in estasi i cuscini
con le tue languide pose!
Per placare una rabbia
misteriosa, a volte
ti dai da fare, fai la brava,
mi dai i baci, mi mordi,
mi strazi, mia bruna,
con un riso beffardo
e poi usi sul mio cuore
quel tuo sguardo di luna.
Ed io? Ma io metto tutta la mia gioia,
il mio genio, il mio destino e la mia anima
sotto le tue scarpe di raso,
sotto i tuoi piedi di seta affascinanti,
perchè tu mi guarisci,
tu, mia luce e mio colore,
tu, esplosione di calore
in questa mia nera Siberia!
"Baudelaire, i fiori del male e tutte le poesie", Newton Compton Editori (a cura di Massimo Colasanti, traduzione di Claudio Rendina)
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