Kahlil Gibran, "Il Profeta" dell'attualità
- The Good Reader
- 10 ago 2021
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Kahlil Gibran - libanese di nascita e statunitense di adozione - è stato pittore, filosofo, saggista e poeta tra fine Ottocento e inizi Novecento. Dopo un lungo periodo artistico trascorso a Parigi presso l'Acadèmie Lucien, Gibran si è avvicinato allo studio del pensiero filosofico di Rousseau e Nietzsche, pubblicando le prime riflessioni mistiche in arabo, nella raccolta di racconti "Spiriti Ribelli".
In brevissimo tempo, si è consacrato come il più conosciuto e apprezzato dei poeti del Mahjar - un collettivo di scrittori arabi immigrati - i quali lo decretarono Presidente di Arrabitah, nota società letteraria newyorkese che si poneva l'obiettivo primario di dare nuova linfa alla letteratura araba moderna.
I suoi componimenti hanno segnato non solo un punto di svolta nel movimento romantico letterario arabo del XX secolo, ma sono stati apprezzati e tradotti in più di cento lingue nel mondo. Nel 1912 Gibran avvia il suo percorso di ricerca poetica dando vita alla sua più celebre opera in inglese, "Il Profeta" nel 1923.
I vostri figli
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita. Nascono per mezzo di voi, ma non da voi. Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee. Potete dare una casa al loro corpo

ma non alla loro anima,
perché la loro anima abita la casa dell'avvenire
che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo,
ma non pretendere di renderli simili a voi,
perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri. Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive,
i vostri figli sono lanciati in avanti.
L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'infinito
e vi tiene tesi con tutto il suoi vigore
affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell'Arciere,
poiché egli ama in egual misura
e le frecce che volano e l'arco che rimane saldo.
Tratto da "Il Profeta", Feltrinelli Editore 1991
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