L'amore di Properzio in "Poesie a Cinzia"
- The Good Reader
- 27 lug 2021
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Sesto Properzio è stato uno dei maggiori poeti elegiaci dell'Età Augustea, protetto da Mecenate e grazie al quale entrò giovanissimo a far parte dei circoli mondani e letterari latini. Nota la sua profonda amicizia con Virgilio, del quale tesserà pubbliche lodi all'Eneide in segno di stima e ammirazione.
Di Properzio ci sono giunte completi i quattro libri di Elegie (Elegiarum libri IV), pubblicati tra il 28 e il 14 a.C..
Particolarmente significativo si considera il primo libro - "Monobiblos" - composto da ventidue elegie, interamente dedicato al suo amore sconfinato per la bella Cynthia (Cinzia). Ella fu sua unica e costante ispirazione lungo la scalata al raggiungimento dei più alti riconoscimenti letterari che porteranno poi Ovidio e nei secoli a venire Ariosto, Goethe e i Novecentisti ad assumerlo come massimo esempio poetico. Il lascito di Properzio, stupisce ancora oggi per l'intensità espressiva e la freschezza attuale del suo linguaggio.
Era mattina, e dovevo andare a vedere
se Cinzia era sola nel letto: lo era.
Impietrito: non l'avevo mai vista così bella,
nemmeno quando indossata la tunica porpora
andava dalla dea Vesta a raccontarle i sogni
ché non recassero a me o a lei alcun male.

Tale mi apparve, appena uscita dal sonno.
Quanto vale in se stessa una bellezza
assoluta!
"Mattiniero, direi, a spiare la tua amica?
Credi che io sia della tua stessa pasta?
Non sono così facile, me ne basta uno,
tu, Properzio, o uno più sincero.
Vedi, nessuna traccia di pressione sul letto,
né segni di due che si sono rivoltati.
E guarda come dal mio corpo non traspiri
odore di un altro, odore di adulterio."
Disse, e con la mano destra respinge i miei
baci,
e scende dal letto poggiando nel sandalo il piede.
La fedeltà provata mi trova deluso,
da allora nessuna notte fu per me felice.
Poesie a Cinzia, XXIX B - traduzione di Roberto Mussapi
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