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La donna libera nella poetica di Joumana Haddad



Questo non è uno dei soliti appuntamenti di "The Good Reader" con la poesia che ci (e vi) regaliamo il martedì, con la rubrica "Respiri Poetici". E' speciale, così come lo è la poesia che abbiamo scelto per la particolare situazione che l'Afghanistan si ritrova a vivere (ancora una volta) in queste terribili ore. In un momento storico dalla portata così grande, vogliamo celebrare il coraggio, la libertà e la forza delle donne arabe con "Sono una donna", una poesia di Joumana Haddad, poetessa, giornalista e attivista libanese.


Annualmente selezionata come una delle donne arabe più influenti nel mondo per il suo attivismo culturale e sociale, Joumana Haddad (1970, Beirut) è stata la responsabile per molti anni delle pagine culturali del quotidiano libanese An Nahar, dove ha lavorato dal 1997 fino al 2017: ha inoltre insegnato scrittura creativa all'Università Libano-Americana di Beirut ed è attivista per i diritti della donna.

Ha pubblicato vari libri che sono stati tradotti e pubblicati in molti paesi del mondo.




SONO UNA DONNA


"Nessuno può immaginare

quel che dico quando me ne sto in silenzio

chi vedo quando chiudo gli occhi

come vengo sospinta quando vengo sospinta

cosa cerco quando lascio libere le mie mani.


Nessuno, nessuno sa

quando ho fame, quando parto

quando cammino e quando mi perdo,

e nessuno sa

che per me andare è ritornare

e ritornare è indietreggiare,

che la mia debolezza è una maschera

e la mia forza è una maschera,

e che quel che seguirà è una tempesta.

Credono di sapere

e io glielo lascio credere

e avvengo.


Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà

fosse una loro concessione

e ringraziassi e obbedissi.

Ma io sono libera prima e dopo di loro,

con loro e senza di loro

sono libera nella vittoria e nella sconfitta.


La mia prigione è la mia volontà!

La chiave della prigione è la loro lingua

ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio

e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.


Sono una donna.

Credono che la mia libertà sia loro proprietà

e io glielo lascio credere

e avvengo".


Joumana Haddad, "Sono una donna"

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