"Lentamente muore", ode alla Vita di Martha Medeiros
- The Good Reader
- 6 apr 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 16 mag 2021
Martha Medeiros è una scrittrice e giornalista brasiliana. Ha trascorso la maggior parte della sua vita a Porto Alegre, sua città natale, nella quale attualmente scrive per il giornale Zero Hora; collabora inoltre con la rivista O Globo di Rio de Janeiro. Dalla vivace fantasia e con la passione per la descrizione di quelle che ella stessa definisce "emozioni mai vissute", la Medeiros è autrice di oltre venti tra raccolte di poesie e romanzi (la maggior parte dei quali non sono disponibili versioni in italiano).
La sua ode alla Vita, Lentamente muore (A morte Devagar) l'ha resa nota a un pubblico di lettori globale: è la descrizione della staticità di chi muore quotidianamente, vittima dell'assenza di azione e passioni. Un fermo immagine in versi che la consacrerà come una delle indiscusse poetesse contemporanee.
(Lentamente muore è stato a lungo attribuito, erroneamente, al poeta cileno Pablo Neruda).
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità."
Martha Medeiros. Pubblicata per la prima volta nel 2000, sul quotidiano brasiliano Zero Hora
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